Raffinata e intensa, sospesa tra visioni incantate di natura ed improvvise fughe di fantastico, Maria Dipalma celebra nella luce e nel colore le polarita’ ineludibili del suo fare pittura.Impaginazione e composizione non soffrono schemi predefiniti e serialita’ ripetitive,passano,senza cadute o pause stancanti,da una tensione lirica ad accensioni nervose e gestuali,da cromie forti ed aggressive a intime tonalita’ ambragite,delicate percorse da ombre e da profondita’ incupite e notturne. Per concludersi in echi morandiani di bianchi straniti a creare leggerezze e luminosita’ improvvise.
Non esiste nell’artista barlettana una ortodossia figurativa stretta e invalicabile ma si accentua una liberta’ ed una propensione al divenire del quadro che vive delle improvvise accelerazioni dei colori come momento creativo e conclusivo dell’opera . La sua diversita’ , rispetto alla semplice e calligrafica riproposizione dell’oggetto o del paesaggio , e’ nella sedimentazione progressiva dei volumi,nella poesia del non finito,nello sfaldarsi dolce dei contorni, nell’apparente disordine e casualita’ delle sequenze pittoriche.